da Francesca | Apr 15, 2025 | Attività per bambini, Corsi di lingua inglese, curiosità, debiti formativi, eventi, NEWS, recupero debiti scolastici, SCHOOL, TIPS, VARIE
Pasqua è una festa che porta con sé un senso di rinnovamento, rinascita e speranza. Ma cosa racconta questa festività attraverso la lingua inglese? Oltre ai simboli che tutti conosciamo, come le uova e i coniglietti, ci sono parole e tradizioni che hanno radici inaspettate e che svelano significati affascinanti. Preparati a scoprire l’origine di alcune parole legate alla Pasqua e a vedere questa festività da una prospettiva linguistica diversa e originale.
L’origine di “Easter”
La parola Easter, che identifica la Pasqua in inglese, ha radici storiche piuttosto misteriose. Alcuni linguisti attribuiscono il termine alla dea Eostre (o Ostara), una figura della mitologia germanica legata alla primavera e alla rinascita. Secondo il monaco Beda il Venerabile, nel suo scritto dell’VIII secolo, la celebrazione pagana di Eostre in primavera sarebbe stata successivamente associata alla Pasqua cristiana. Non tutti gli studiosi concordano, ma è innegabile che la parola “Easter” porti con sé il senso di rinnovamento e fertilità.
Simboli e tradizioni in lingua inglese
La Pasqua è accompagnata da una serie di simboli e tradizioni che la rendono unica. Vediamo alcuni dei più noti e il loro significato linguistico e culturale.
Egg Hunt: La caccia alle uova è una tradizione che simboleggia la ricerca della rinascita e della vita. Il termine egg hunt è diventato sinonimo di divertimento per bambini durante questa festività. Ma perché proprio le uova? In molte culture, le uova rappresentano la nascita e il ciclo della vita.
Bunny: Il coniglio pasquale, noto come Easter Bunny, ha origini tedesche. Il termine bunny è un modo affettuoso per riferirsi ai conigli e rappresenta fertilità e abbondanza. Questa figura folkloristica è arrivata negli Stati Uniti nel XVIII secolo grazie agli immigrati tedeschi e da allora è diventata un simbolo globale.
Hot Cross Buns: Questi panini dolci con una croce sopra sono un tradizionale alimento pasquale nell’inglese britannico. Il nome hot cross buns deriva dalla croce che decora il dolce, simbolo della crocifissione. Anticamente, erano consumati come cibi rituali.
Spring: La parola spring non solo indica la stagione della primavera, ma evoca anche un senso di movimento e rinascita. Questo termine si ritrova in molte frasi idiomatiche, come spring forward o spring into action, che rafforzano il legame tra Pasqua e il dinamismo della natura.
Curiosità linguistiche pasquali
L’inglese ha arricchito la Pasqua di espressioni uniche e idiomatiche. Eccone alcune che potrebbero sorprenderti:
To put all your eggs in one basket: Deriva dal simbolo delle uova e significa non correre rischi puntando tutto su un’unica opzione.
Easter egg: Nel linguaggio moderno, questo termine è usato per descrivere sorprese nascoste nei film, giochi e software, una metafora perfetta per la ricerca e la scoperta.
Hopping mad: Un’espressione che usa il movimento dei conigli per indicare rabbia o agitazione.
Vocabolario inglese legato alla Pasqua
Easter: Pasqua.
Egg hunt: caccia alle uova.
Bunny: coniglietto.
Hot cross buns: dolci pasquali tradizionali con una croce sopra.
Spring: primavera, rinascita.
Easter egg: sorpresa nascosta (metaforico e letterale).
To hop: saltare (spesso associato ai conigli).
Pasqua non è solo una celebrazione religiosa o culturale: è anche una fonte inesauribile di simboli e parole che arricchiscono il linguaggio e il modo in cui percepiamo questa festività. Scoprire le origini e i significati delle parole inglesi legate alla Pasqua è un modo per avvicinarsi a questa lingua in modo creativo e divertente. Che si tratti di un egg hunt o di un hot cross bun, c’è sempre qualcosa da imparare e da condividere.
da Francesca | Apr 9, 2025 | Attività per bambini, Corsi di lingua inglese, curiosità, debiti formativi, eventi, NEWS, recupero debiti scolastici, SCHOOL, TIPS, VARIE
La lingua inglese è ricca di sfumature, giochi di parole e significati nascosti che spesso sfuggono anche a chi la padroneggia. Alcuni termini, apparentemente innocenti, celano significati che cambiano drasticamente a seconda del contesto, dell’intonazione o persino della regione in cui vengono utilizzati. In questo articolo esploreremo alcune parole inglesi che, con i loro significati nascosti, possono sorprendere e affascinare.
1. Pineapple
Un esempio gustoso: “pineapple”. Oltre al noto frutto tropicale, questa parola è usata scherzosamente in alcune regioni anglofone per riferirsi a un malinteso o a qualcosa di confuso, poiché la sua traduzione letterale (“mela di pino”) non sembra avere nulla a che vedere con il frutto stesso.
2. Dust
“Dust” è una di quelle parole che possono significare due cose completamente opposte. Può voler dire “spolverare” per togliere la polvere, ma anche “spolverare” nel senso di cospargere, ad esempio di zucchero a velo. Il contesto qui è fondamentale per evitare equivoci!
3. Oversight
Una parola apparentemente neutra, “oversight” può significare sia “supervisione” (con attenzione ai dettagli) che “svista” (mancanza di attenzione). Questo doppio significato rende “oversight” una parola tanto intrigante quanto rischiosa.
4. Clip
Il verbo “to clip” presenta un’altra ambiguità. Può significare “tagliare”, come in “to clip a piece of paper”, ma anche “attaccare” o “agganciare”, come in “to clip a badge to a shirt”. Due significati opposti nello stesso verbo!
5. Bolt
La parola “bolt” è un piccolo capolavoro linguistico. Può indicare qualcosa che si blocca (ad esempio un “bullone”) ma anche qualcosa che scappa improvvisamente, come in “to bolt out of the room” (scappare di corsa). Oppure, per complicare le cose, può indicare un fulmine!
6. Sanction
Con “sanction” ci troviamo di fronte a una parola che può significare sia “approvare” che “sanzionare”. Questo termine giuridico, spesso usato nei contesti internazionali, può creare confusione proprio per i suoi significati opposti.
7. Literally
La parola “literally” sta vivendo una rivoluzione linguistica. Tradizionalmente significa “letteralmente”, ma nel linguaggio moderno è sempre più usata per esagerare, nel senso di “veramente” o “davvero”, anche quando ciò che si descrive non è letterale per niente.
8. Left
“Left” è un altro termine con più significati. Può riferirsi alla direzione (sinistra), a ciò che è rimasto (es. “what’s left?”) o persino all’atto di andarsene (passato del verbo “to leave”). Una sola parola, tre significati diversi.
9. Resort
“Resort” può significare sia un luogo di vacanza che un’ultima opzione, come in “as a last resort”. Un bell’esempio di come il contesto cambi tutto!
10. Drawer
La parola “drawer” può indicare un cassetto, ma in alcuni dialetti britannici può anche riferirsi a biancheria intima. Un doppio significato che potrebbe risultare in situazioni imbarazzanti!
Ogni parola inglese è come una scatola di sorprese: dietro il suo utilizzo comune può celarsi un significato inaspettato. Capire queste sfumature non è solo una sfida linguistica, ma un modo per immergersi più profondamente nella cultura anglosassone e nei suoi modi di pensare. Perché imparare una lingua significa anche scoprire i suoi segreti!
Vocabolario inglese-italiano
Pineapple: ananas; scherzosamente, malinteso/confusione.
Dust: spolverare (rimuovere polvere) o cospargere.
Oversight: supervisione o svista.
Clip: tagliare o attaccare/agganciare.
Bolt: bullone, scappare improvvisamente, fulmine.
Sanction: approvare o sanzionare.
Literally: letteralmente; usato modernamente come “davvero”.
Left: sinistra, rimasto, andarsene.
Resort: luogo di vacanza o ultima opzione.
Drawer: cassetto; biancheria intima (dialettale).
da Francesca | Mar 31, 2025 | Attività per bambini, Corsi di lingua inglese, curiosità, debiti formativi, eventi, NEWS, recupero debiti scolastici, SCHOOL, TIPS, VARIE
Le parolacce fanno parte della lingua e della cultura di ogni paese. Sono espressioni spesso colorite, che riflettono emozioni intense, situazioni estreme o, talvolta, pura comicità. Nell’inglese, le parolacce non sono solo modi per esprimere frustrazione o rabbia; molte di esse hanno origini storiche, culturali o linguistiche davvero curiose. Questo articolo ti guiderà attraverso il lato meno conosciuto e più divertente delle parolacce inglesi, esplorandone la storia e il significato. Preparati a ridere, stupirti e imparare!
La storia delle parolacce inglesi: tra humor e curiosità
Bloody: oggi è usato come rafforzativo in espressioni come “bloody hell” o “bloody good”, ma in passato “bloody” aveva connotazioni religiose legate al sangue di Cristo. Durante il periodo vittoriano, questa parola era considerata estremamente offensiva, tanto da essere quasi proibita nelle conversazioni educative. Oggi, però, è una delle parolacce più comuni e ha perso gran parte della sua carica offensiva.
Bugger: è un termine spesso usato in modo scherzoso per indicare un problema o un errore, come in “Oh, bugger!”. La parola ha origini medievali e una storia piuttosto audace: deriva dal francese “bougre”, che a sua volta proveniva dal latino “Bulgarus” e aveva implicazioni religiose e politiche contro gli eretici bulgari. Oggi è più usata per esprimere fastidio in modo informale.
Crikey: un’esclamazione che esprime sorpresa o stupore, “Crikey” è un’alternativa meno offensiva a parole più forti. Le sue radici risalgono al XIX secolo ed è considerata una forma eufemistica di “Christ”. Molto amata dagli australiani, è spesso associata a un tono allegro e amichevole.
Knackered: questo termine significa “esausto” e ha un’origine piuttosto macabra: “knacker” era un termine usato per indicare chi lavorava nel macello degli animali. Oggi “knackered” è una parola comune e non offensiva, che sottolinea quanto qualcuno sia stanco morto.
Tosser: una parola che sembra innocente ma che ha un’origine goliardica, “tosser” è usata per definire una persona stupida o irritante. Spesso è usata con un tono scherzoso, più per ridere che per offendere realmente.
Gobsmacked: non è propriamente una parolaccia, ma un’espressione colorita che significa “sbalordito”. Deriva da “gob” (bocca) e “smack” (colpo), quindi letteralmente “colpito in bocca”. È usata per descrivere una sorpresa così grande da lasciare senza parole.
Bollocks: un classico britannico, “bollocks” significa “sciocchezze” o “stupidaggini”. Ha origini medievali e si riferiva inizialmente a qualcosa di insignificante. Oggi è usato sia per esprimere disappunto che per indicare qualcosa di eccezionale, come in “the dog’s bollocks” (il massimo).
Git: un termine britannico informale per descrivere una persona fastidiosa o antipatica. Si pensa che derivi dall’arabo “ghity”, che significa “capra”, usato in modo dispregiativo.
Numpty: un termine scozzese che significa “persona sciocca” o “stupida”. L’origine di “numpty” è relativamente recente e si pensa che derivi dal linguaggio colloquiale scozzese degli anni ’80. È spesso usato in modo scherzoso e affettuoso, senza intenzioni realmente offensive.
Plonker: reso famoso dalla serie britannica “Only Fools and Horses”, “plonker” è un termine affettuoso per indicare una persona un po’ sciocca o goffa. È spesso usato con un tono di bonaria presa in giro.
Parolacce: il fascino di una lingua colorita
Le parolacce inglesi non sono solo espressioni di rabbia o frustrazione, ma una finestra sulla cultura e sulla storia della lingua. Alcune sono evolute e hanno perso la loro carica negativa, diventando parte della conversazione quotidiana. Altre continuano a portare con sé un carico di emozioni intense e significati sorprendenti. Quello che è certo è che, con una buona dose di curiosità, possiamo scoprire che anche le parole “proibite” possono raccontare storie davvero affascinanti.
Vocabolario inglese delle parolacce (con traduzione italiana)
Bloody: dannato, maledetto (usato anche come rafforzativo).
Bugger: accidenti, cavolo (in tono scherzoso).
Crikey: caspita, diamine.
Knackered: esausto, sfinito.
Tosser: idiota, imbecille.
Insomma…che si tratti di un’esclamazione di rabbia o di una battuta scherzosa, le parolacce inglesi offrono un modo unico per entrare in contatto con la cultura e l’umorismo di chi parla questa lingua. Conoscere la loro origine e il loro significato ci permette di comprendere meglio l’inglese, ma anche di apprezzare le sfumature culturali che si celano dietro ogni parola. E poi, diciamocelo: c’è qualcosa di irresistibilmente divertente nel parlare delle “bad words”!
da Francesca | Mar 25, 2025 | Attività per bambini, Corsi di lingua inglese, curiosità, debiti formativi, eventi, NEWS, recupero debiti scolastici, SCHOOL, TIPS, VARIE
Nel cuore del Parco dei Bambini Montessori, tra il verde e l’aria fresca, prende vita il nostro Summer Camp Easy English: un’esperienza unica, pensata per i bambini dai 3 ai 10 anni. Questo camp non è solo un’opportunità per divertirsi e socializzare, ma anche un modo naturale e coinvolgente per apprendere la lingua inglese. Se stai cercando un’estate diversa, ricca di scoperte e di sorrisi, questa è l’esperienza che fa per te e i tuoi piccoli!
Cosa rende speciale il nostro camp?
Il nostro Summer Camp si distingue per un approccio interamente in lingua inglese, offrendo ai bambini la possibilità di immergersi completamente in un ambiente linguistico naturale e stimolante. Ogni giornata è accuratamente progettata per coniugare apprendimento e divertimento, attraverso attività mirate e coinvolgenti:
Laboratori creativi: pittura, riciclo e cucina per stimolare la fantasia e il problem-solving.
Attività sportive e di benessere: piscina, yoga e Piccole Olimpiadi per mantenere attivi corpo e mente.
Giochi di gruppo: rafforzano lo spirito di squadra, la collaborazione e la fiducia in se stessi.
Corsi di inglese personalizzati: suddivisi per fascia di età, per consolidare e sviluppare le competenze linguistiche in modo naturale e divertente.
Ogni attività è ideata per adattarsi alle diverse esigenze dei partecipanti, rispettando le loro inclinazioni e i loro ritmi. I nostri insegnanti qualificati e gli educatori esperti garantiscono un ambiente sereno e sicuro, coadiuvati da personale formato per il primo soccorso.
Novità 2025: modalità flessibili di prenotazione
Quest’anno abbiamo introdotto opzioni di partecipazione per adattarci meglio alle esigenze di tutte le famiglie:
Giornata intera: per chi desidera un’esperienza completa.
Mezza giornata: ideale per chi preferisce un ritmo più leggero.
Pacchetti di 3 giorni: flessibili e perfetti per esplorare il camp senza impegni a lungo termine.
Questa flessibilità ti consente di organizzare l’estate dei tuoi bambini in base ai tuoi programmi, senza rinunciare alla qualità e al divertimento.
Partecipare al Summer Camp Easy English significa offrire ai tuoi figli un’esperienza che va oltre il divertimento. Ecco perché vale la pena iscriversi:
Immersione linguistica: l’intero camp si svolge in inglese, permettendo ai bambini di apprendere in modo naturale e veloce.
Crescita personale: le attività proposte aiutano a sviluppare la creatività, l’autonomia e l’autostima.
Socializzazione: interagendo con altri bambini, imparano a collaborare e a fare nuove amicizie.
Equilibrio tra corpo e mente: grazie all’alternanza di attività sportive, creative e didattiche, ogni partecipante può esprimere il meglio di sé.
Memorie indelebili: giornate piene di giochi e scoperte che lasceranno un sorriso sul volto dei tuoi bambini e ricordi preziosi nel cuore.
Il Summer Camp Easy English è molto più di un camp: è un’opportunità di crescita, scoperta e apprendimento che accompagnerà i bambini per tutta la vita. Iscriviti oggi stesso e regalagli un’estate speciale, immersi nella lingua inglese e in un mondo di attività coinvolgenti!
da Francesca | Mar 20, 2025 | Attività per bambini, Corsi di lingua inglese, curiosità, debiti formativi, eventi, NEWS, recupero debiti scolastici, SCHOOL, TIPS, VARIE
Negli ultimi anni, l’approccio educativo CLIL (Content and Language Integrated Learning) ha assunto un ruolo sempre più rilevante nelle scuole italiane, compresa la nostra scuola d’inglese, che offre il programma a studenti delle elementari, medie e superiori. Questo metodo non solo sviluppa competenze linguistiche, ma potenzia anche il processo di apprendimento delle materie scolastiche, favorendo una prospettiva internazionale ed interculturale.
Cos’è il CLIL?
Il CLIL, ovvero l’apprendimento integrato di contenuto e lingua, è una metodologia che combina l’insegnamento di una disciplina (come scienze, storia o geografia) con l’apprendimento di una lingua straniera. Nel nostro caso, si utilizza l’inglese come lingua veicolare. Questa tecnica permette agli studenti di acquisire nuove conoscenze in una materia scolastica mentre migliorano la padronanza dell’inglese.
Quando è stato introdotto e perché?
L’introduzione del CLIL nel sistema educativo europeo risale agli anni ’90, grazie a progetti pilota incoraggiati dall’Unione Europea per promuovere il multilinguismo e la mobilità culturale. In Italia, l’utilizzo del CLIL è stato formalmente reso obbligatorio per alcune classi delle scuole superiori nel 2010, con la Riforma Gelmini. La filosofia alla base è quella di preparare gli studenti ad affrontare un mondo sempre più globalizzato, dove le competenze linguistiche e interculturali sono fondamentali.
Quanto è diffuso il CLIL nelle scuole italiane?
Il CLIL è ormai una realtà consolidata in molte scuole italiane, anche se la sua diffusione varia a seconda del livello scolastico e delle risorse disponibili. Secondo un’indagine condotta da INDIRE, circa il 20% degli insegnanti coinvolti in programmi CLIL opera nelle scuole secondarie di primo grado, mentre il 41% lavora nelle scuole secondarie di secondo grado. Anche le scuole primarie stanno iniziando ad adottare questa metodologia, con il 25% degli insegnanti che ha partecipato a programmi di formazione specifici. Tuttavia, la diffusione del CLIL è ancora limitata in alcune aree, a causa della necessità di formare un numero maggiore di docenti qualificati e di garantire risorse adeguate.
I benefici del CLIL
I vantaggi del metodo CLIL sono molteplici e tangibili:
Miglioramento della lingua straniera: gli studenti si trovano a utilizzare la lingua in contesti concreti e pratici, migliorando la comprensione e l’espressione.
Apprendimento interdisciplinare: le discipline non linguistiche insegnate in inglese stimolano il pensiero critico e la capacità di collegare concetti tra diverse aree di studio.
Preparazione al futuro: grazie al CLIL, gli studenti acquisiscono competenze necessarie per accedere a università internazionali o per lavorare in un contesto globale.
Autostima: essere in grado di apprendere e comunicare in una lingua straniera aumenta la fiducia in sé stessi.
Cosa rende unico il nostro programma CLIL?
Nella nostra scuola d’inglese, ci impegniamo a fornire un’esperienza CLIL personalizzata e coinvolgente per ogni livello scolastico. Utilizziamo materiali autentici e metodologie interattive che stimolano la curiosità e il coinvolgimento degli studenti. Inoltre, ci avvaliamo di insegnanti qualificati, madrelingua o con livelli di inglese avanzati, per garantire un alto standard di apprendimento.
Il CLIL rappresenta una sfida, ma anche una straordinaria opportunità per gli studenti di oggi. Non è solo un metodo di insegnamento, ma una filosofia che prepara le nuove generazioni a pensare in modo globale e ad essere protagoniste nel mondo di domani. Con il nostro programma CLIL, miriamo a rendere l’apprendimento non solo efficace, ma anche stimolante e appassionante.
Glossario
CLIL: Apprendimento Integrato di Contenuto e Lingua
Content and Language Integrated Learning: Insegnamento che combina contenuto disciplinare e lingua straniera
Global: Globale
Critical Thinking: Pensiero critico
Authentic Materials: Materiali autentici
Interactive Methodologies: Metodologie interattive
Multilingualism: Multilinguismo