L’inglese è una lingua affascinante e complessa, parlata da milioni di persone in tutto il mondo. Tuttavia, anche i madrelingua commettono errori che, col tempo, sono diventati accettati nell’uso quotidiano. Per i non madrelingua, questi errori possono essere ancora più insidiosi. In questo articolo, esploreremo alcune delle espressioni più comunemente utilizzate in modo scorretto, sia da non madrelingua che da madrelingua, e cercheremo di capire il perché di queste abitudini sbagliate.
Aggettivi e Avverbi
“I’m doing good” vs. “I’m doing well”
Errore comune: “I’m doing good” è una frase spesso usata per indicare che si sta bene.
Corretto: “I’m doing well”. “Good” è un aggettivo e dovrebbe descrivere un sostantivo, mentre “well” è un avverbio che descrive un verbo.
Motivazione: Questa espressione sbagliata è probabilmente dovuta al fatto che “good” e “well” sono entrambi termini positivi e intercambiabili in altre circostanze.
“Drive safe” vs. “Drive safely”
Errore comune: “Drive safe” viene spesso usato per augurare un viaggio sicuro.
Corretto: “Drive safely”. “Safe” è un aggettivo e “safely” è un avverbio.
Motivazione: “Drive safe” è più rapido da dire ed è diventato un’espressione comune.
“She sings beautiful” vs. “She sings beautifully”
Errore comune: “She sings beautiful” è usato per descrivere il modo in cui qualcuno canta.
Corretto: “She sings beautifully”. “Beautiful” è un aggettivo e “beautifully” è un avverbio.
Motivazione: Questo errore nasce spesso dalla fusione di “she is beautiful” e “she sings well”, portando all’uso errato dell’aggettivo.
“He ran quick” vs. “He ran quickly”
Errore comune: “He ran quick” è usato per descrivere la velocità con cui qualcuno corre.
Corretto: “He ran quickly”. “Quick” è un aggettivo e “quickly” è un avverbio.
Motivazione: “Quick” è un termine molto usato e di facile comprensione, il che porta molte persone a usarlo anche in modo scorretto.
“It feels different” vs. “It feels differently”
Errore comune: “It feels different” viene spesso utilizzato per descrivere una sensazione.
Corretto: “It feels differently”. “Different” è un aggettivo e “differently” è un avverbio.
Motivazione: Questo errore è meno comune, ma avviene perché “feels” può essere considerato sia un verbo di stato che un verbo d’azione. Tuttavia, in questo contesto specifico, l’uso corretto sarebbe “differently”.
“You did good” vs. “You did well”
Errore comune: “You did good” è spesso utilizzato per elogiare qualcuno.
Corretto: “You did well”. “Good” è un aggettivo e “well” è un avverbio.
Motivazione: L’errore deriva dal fatto che “good” viene spesso associato con risultati positivi, ma grammaticalmente, è “well” che descrive come è stato fatto qualcosa.
“She talks loud” vs. “She talks loudly”
Errore comune: “She talks loud” è usato per descrivere il volume della voce di qualcuno.
Corretto: “She talks loudly
“He speaks clear” vs. “He speaks clearly”
Errore comune: “He speaks clear” è utilizzato per descrivere la chiarezza del parlato.
Corretto: “He speaks clearly”. “Clear” è un aggettivo e “clearly” è un avverbio.
Motivazione: Questo errore è comune poiché “clear” è una parola semplice e facile da capire, portando molte persone a usarla anche in modo errato.
“She writes neat” vs. “She writes neatly”
Errore comune: “She writes neat” è usato per descrivere la pulizia della scrittura di qualcuno.
Corretto: “She writes neatly”. “Neat” è un aggettivo e “neatly” è un avverbio.
Motivazione: L’errore deriva dalla fusione di frasi come “she is neat” e “she writes well”.
“They work hard” vs. “They work hardly”
Errore comune: “They work hard” è usato per descrivere l’intensità con cui qualcuno lavora.
Corretto: “They work hard”. Anche se “hard” può essere sia un aggettivo che un avverbio, in questo contesto rimane invariato.
Motivazione: L’uso di “hardly” invece di “hard” può portare a un significato completamente diverso, dato che “hardly” significa “quasi per niente”.
Quindi, se ti ritrovi a chiederti “Lo sto dicendo giusto?”, non sei solo! Anche i madrelingua fanno errori. Un consiglio? Segui le regole grammaticali, ma non sorprenderti se, a volte, anche un madrelingua s’imbatte in un “Drive safe” lungo la strada. Ricorda: l’importante è che il messaggio arrivi chiaro e con un sorriso!
“Remember, remember, the Fifth of November, Gunpowder treason and plot; I know of no reason why the Gunpowder treason Should ever be forgot”
Ogni anno, la notte del 5 novembre, il cielo del Regno Unito si illumina con spettacolari fuochi d’artificio. Ma cosa si cela dietro questa tradizione secolare? Scopriamo insieme la storia di Guy Fawkes e della Congiura delle Polveri, una vicenda che ha affascinato generazioni e continua a essere ricordata ancora oggi.
La Storia di Guy Fawkes e la Congiura delle Polveri
Nel 1605, un gruppo di cospiratori cattolici guidati da Robert Catesby pianificò di far esplodere la Camera dei Lord durante l’apertura del Parlamento, uccidendo Re Giacomo I e molti membri della nobiltà. L’obiettivo era rovesciare il governo protestante e ristabilire il cattolicesimo in Inghilterra. Tra i cospiratori c’era Guy Fawkes, un soldato esperto che aveva combattuto nelle Fiandre.
Guy Fawkes era incaricato di custodire le 36 barili di polvere da sparo nascosti nel seminterrato del Parlamento. Tuttavia, la congiura fu scoperta quando una lettera anonima avvertì un membro del Parlamento di non partecipare alla sessione del 5 novembre. La notte precedente l’attacco, Fawkes fu catturato mentre sorvegliava i barili. Dopo essere stato interrogato e torturato, rivelò i nomi degli altri cospiratori, che furono tutti arrestati e giustiziati.
Curiosità meno note
Guy Fawkes non era il leader del complotto, ma la sua figura è diventata la più iconica a causa del suo ruolo cruciale nella notte dell’arresto.
Durante la prigionia, Fawkes firmò una confessione, ma la sua firma, a causa delle torture subite, risultò quasi illeggibile.
La maschera di Guy Fawkes, resa famosa dal film “V per Vendetta”, è diventata un simbolo di protesta e ribellione in tutto il mondo.
V per Vendetta
Il film “V per Vendetta” (2005), basato sull’omonimo fumetto di Alan Moore, ha portato la storia di Guy Fawkes a un pubblico contemporaneo. Ambientato in un futuro distopico, il film narra la storia di un vigilante mascherato, noto semplicemente come “V”, che lotta contro un governo tirannico. La maschera di Guy Fawkes indossata da V è diventata un potente simbolo di ribellione contro l’oppressione.
Vocabolario legato alla Congiura delle Polveri
Gunpowder Plot: Congiura delle Polveri
Conspiracy: Cospirazione
Treason: Tradimento
Rebellion: Rivolta
Execution: Esecuzione
Interrogation: Interrogatorio
Confession: Confessione
Fireworks: Fuochi d’artificio
La storia di Guy Fawkes e della Congiura delle Polveri è una delle vicende più affascinanti della storia britannica. Nonostante il fallimento del complotto, la figura di Guy Fawkes ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare, diventando un simbolo di ribellione e protesta. Ogni anno, il 5 Novembre, le celebrazioni ricordano questo episodio storico, tra fuochi d’artificio e falò che illuminano la notte.
Benvenuti nel magico mondo di Halloween! La notte più spaventosa dell’anno non è solo dolcetti
e scherzetti, ma nasconde anche una storia ricca e affascinante.
Scopriamo insieme le origini di questa festa e impariamo qualche termine di vocabolario che renderà il tuo Halloween ancora più speciale!
Le Origini di Halloween
Le radici di Halloween affondano nella festa celtica di Samhain, celebrata il 31 ottobre per segnare
la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno. Si credeva che in questa notte,
il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti diventasse sottile, permettendo agli spiriti di camminare sulla terra.
Con l’arrivo dei Romani, Samhain si mescolò con altre festività, e più tardi con l’introduzione del Cristianesimo,
divenne All Hallows’ Eve, ovvero la vigilia di Ognissanti, che conosciamo oggi come Halloween.
Vocabolario di Halloween
Ecco alcuni termini essenziali per vivere Halloween come un vero anglofono:
Pumpkin (Zucca): La protagonista indiscussa di Halloween, spesso intagliata e trasformata in una Jack-o’-Lantern.
Costume (Costume): Gli abiti indossati per travestirsi da mostri, streghe o personaggi del mondo fantasy.
Trick-or-treat (Dolcetto o scherzetto): La tradizione di andare di casa in casa chiedendo dolciumi.
Haunted house (Casa stregata): Un luogo spaventoso e infestato da fantasmi.
Ghost (Fantasma): Lo spirito di una persona deceduta che vaga sulla Terra.
Witch (Strega): Una donna con poteri magici, spesso rappresentata con un cappello a punta e una scopa.
Spider web (Ragnatela): Il tessuto filato dai ragni, spesso usato come decorazione spaventosa.
Skeleton (Scheletro): La struttura ossea di un corpo umano, spesso usata come decorazione.
Candy (Caramella): I dolci raccolti durante il trick-or-treat.
Broomstick (Scopa): L’oggetto volante usato dalle streghe.
Bat (Pipistrello): Una creatura della notte associata al mistero e al terrore.
Cauldron (Calderone): Un grande recipiente usato dalle streghe per preparare pozioni.
Full moon (Luna piena): Spesso associata a creature come i lupi mannari.
Jack-o’-lantern: Una zucca intagliata con una candela all’interno, simbolo di Halloween.
Graveyard (Cimitero): Un luogo di riposo eterno, spesso associato a storie di fantasmi.
Mask (Maschera): Usata nei costumi di Halloween per nascondere l’identità.
Idiomi legati ad Halloween:
“Bite the bullet”: Prendere una decisione difficile o affrontare una situazione spiacevole.
“Skeleton in the closet”: Un segreto del passato che si vuole tenere nascosto.
“Ghost town”: Un luogo abbandonato e deserto.
Halloween è una festa che unisce tradizioni antiche e modernità, rendendola unica e affascinante. Non è solo una notte di spaventi e dolcetti ma un’opportunità per immergersi in una cultura ricca di storia e vocaboli curiosi! Che tu stia preparando il tuo costume o decorando casa con ragnatele finte, ricordati di divertirti e utilizzare questi termini per un Halloween veramente anglofono!
Londra, con i suoi antichi palazzi, i parchi incantati e le strade avvolte nella nebbia, è da sempre la culla di favole e leggende. È in questa città magica che James Matthew Barrie ha dato vita a uno dei personaggi più amati della letteratura per l’infanzia: Peter Pan.
Peter Pan e i Luoghi Magici di Londra
Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere, ha incantato generazioni di lettori con le sue avventure nell’Isola che non c’è. Ma prima di volare verso quel mondo fantastico, Peter Pan e i suoi amici hanno esplorato alcuni dei luoghi più iconici di Londra.
Kensington Gardens: il cuore della magia
Uno dei luoghi più significativi è senza dubbio Kensington Gardens. È qui che Barrie trovò l’ispirazione per creare il mondo di Peter Pan. Passeggiando per questi giardini, si può quasi sentire l’eco delle risate dei bambini perduti e immaginare Peter Pan che vola tra gli alberi. Nei giardini si trova anche una statua di Peter Pan, realizzata da Sir George Frampton e collocata lì nel 1912, un omaggio eterno al ragazzo che non voleva crescere.
Big Ben e Tower Bridge: simboli di avventura
Nel racconto, Peter Pan, Wendy, Gianni e Michele volano intorno al Big Ben prima di dirigersi verso l’Isola che non c’è. Questo iconico orologio di Londra non è solo un simbolo della città, ma anche un portale verso l’avventura. Anche il Tower Bridge appare nella scena iniziale del film Disney di Peter Pan, con una ripresa aerea di Londra che inquadra il ponte, evocando un senso di meraviglia e scoperta.
James Matthew Barrie: il creatore di sogni
James Matthew Barrie, il geniale autore di Peter Pan, visse al numero 100 di Bayswater Road, una casa che si affaccia sui Kensington Gardens. È qui che Barrie scrisse molte delle sue opere, inclusa la storia di Peter Pan. Barrie era un uomo di grande immaginazione e sensibilità, capace di vedere il mondo con gli occhi di un bambino. La sua casa, con vista sui giardini, era il luogo perfetto per sognare e creare storie che avrebbero incantato il mondo.
Curiosità su Peter Pan
Origini del personaggio: Peter Pan apparve per la prima volta nel libro “The Little White Bird” (L’uccellino Bianco) pubblicato nel 1902. Successivamente, Barrie scrisse una pièce teatrale intitolata “Peter Pan, or The Boy Who Wouldn’t Grow Up” nel 1904, che divenne molto popolare.
Statua di Peter Pan: La statua di Peter Pan nei Kensington Gardens è stata progettata da Barrie stesso e realizzata da Sir George Frampton. È stata collocata nel parco il 1° maggio 1912.
Londra è una città che custodisce segreti e storie in ogni angolo. Visitare i luoghi legati a Peter Pan è un modo per immergersi in un mondo di fantasia e avventura. Che siate bambini o adulti, lasciatevi trasportare dalla magia di questi luoghi e riscoprite il piacere di sognare ad occhi aperti.
William Shakespeare, il celebre drammaturgo e poeta inglese, non è solo famoso per le sue opere teatrali e sonetti, ma anche per il suo contributo significativo alla lingua inglese. Si stima che abbia introdotto oltre 1.700 parole nuove, molte delle quali sono ancora in uso oggi. Ma come ha fatto Shakespeare a creare così tante parole? E quali sono alcune delle più note?
Come Shakespeare Ha Creato Nuove Parole
Shakespeare era un maestro nell’arte della linguistica. Utilizzava diverse tecniche per creare nuove parole, tra cui:
Conversione: Trasformava i nomi in verbi e viceversa. Ad esempio, la parola “elbow” (gomito) è stata usata come verbo per la prima volta da Shakespeare.
Combinazione: Univa parole esistenti per crearne di nuove. Ad esempio, “bittersweet” (agrodolce).
Aggiunta di Prefissi e Suffissi: Aggiungeva prefissi o suffissi a parole esistenti per creare nuovi significati. Ad esempio, “uncomfortable” (scomodo).
Invenzione: Creava parole completamente nuove quando non ne esistevano di adatte. Ad esempio, “assassination” (assassinio).
Alcune Parole Inventate da Shakespeare
Ecco alcune delle parole più famose che dobbiamo a Shakespeare:
Lonely (solitario) – Utilizzata per la prima volta in “Coriolano”.
Gloomy (ombroso) – Appare in “Re Giovanni”.
Laughable (ridicolo) – Introdotta in “La commedia degli errori”.
Majestic (maestoso) – Usata in “La tempesta”.
Unreal (irreale) – Comparsa in “Macbeth”.
L’Impatto di Shakespeare sulla Lingua Inglese
L’influenza di Shakespeare sulla lingua inglese è incommensurabile. Le sue innovazioni linguistiche hanno arricchito il vocabolario inglese e hanno permesso una maggiore espressività e precisione nella comunicazione. Le parole e le frasi che ha creato sono diventate parte integrante della lingua e della cultura inglese, dimostrando la sua genialità e il suo talento nel giocare con le parole.
I miei figli hanno intrapreso questa meravigliosa avventura con Summer Camp per la prima volta quest'anno. È stato una… More bellissima esperienza in cui hanno imparato, si sono divertiti e hanno fatto amicizie che speriamo di continuare a coltivare. Non vediamo l'ora di tornare il prossimo anno!
Anche quest'anno esperienza fantastica. Mia figlia ci torna ogni anno entusiasta e felice! Preparazione e accoglienza… More sempre al massimo! Consigliatissimo
Primo summer camp con Easy English, esperienza fantastica per i miei bambini di 6 e 4 anni. Il personale è stupendo, attento… More e qualificato ed ha un approccio molto valido, una qualità estremamente rara. Tutto é incentrato sul divertimento, scoperta e libertà. Il luogo tutto nel verde é un valore aggiunto! Vederli tornare a casa contenti e raccontare a raffica attività, giochi, nuove amicizie e affetti per gli educatori, non ha prezzo! Ci vediamo a Settembre!