Quando pensiamo agli Stati Uniti, il 4 luglio è la prima data che ci viene in mente: Independence Day, fuochi d’artificio, barbecue e bandiere a stelle e strisce.
La Francia? Il 14 luglio con la presa della Bastiglia.
L’Italia? Il 2 giugno, Festa della Repubblica.
E l’Inghilterra? Quando celebrano la loro “festa nazionale”?
La risposta sorprendente è: non c’è una vera festa nazionale inglese.
A differenza di molti altri Paesi, il Regno Unito non ha una giornata unica in cui celebra se stesso come nazione unita o come singolo Paese (Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda del Nord).
Ma il motivo è più storico che casuale. Vediamo insieme perché.
La storia complicata di un regno nato da altri regni
Il Regno Unito (United Kingdom) non è nato da una rivoluzione o da una guerra d’indipendenza come gli Stati Uniti o la Francia.
È il risultato di secoli di unioni tra regni separati, spesso non del tutto volontarie.
Per esempio:
L’Inghilterra e il Galles si sono uniti nel 1536.
La Scozia è entrata a far parte del Regno Unito nel 1707.
L’Irlanda nel 1801, anche se poi la maggior parte dell’isola è diventata indipendente nel 1922, lasciando solo l’Irlanda del Nord parte del Regno Unito.
Non c’è quindi una data unica che segni la nascita di tutto il Regno Unito.
E soprattutto, non c’è un giorno che celebri una “indipendenza”, perché… non si sono mai liberati da qualcuno.
Ci sono però alcune feste “nazionali” locali
Ogni nazione del Regno Unito ha comunque la sua festa “patronale” locale.
In Inghilterra si celebra il St. George’s Day il 23 aprile, ma è una ricorrenza molto meno sentita rispetto ad altre feste nazionali nel mondo.
In Scozia si festeggia il St. Andrew’s Day, il 30 novembre.
In Galles il St. David’s Day, il 1° marzo.
In Irlanda del Nord il celebre St. Patrick’s Day, il 17 marzo, che però ha assunto ormai una fama internazionale e viene celebrato anche fuori dall’isola.
Attenzione però: nessuna di queste feste è davvero equiparabile a una “festa nazionale” come il 4 luglio americano o il 14 luglio francese.
Ad esempio, in Inghilterra il giorno di San Giorgio passa quasi inosservato: non è un giorno festivo nazionale e molti inglesi nemmeno lo celebrano.
Ma allora quando festeggiano?
Gli inglesi non hanno un giorno in cui celebrano il loro Stato, ma festeggiano altri eventi, come:
Il compleanno ufficiale del Re, che cambia data ogni anno e solitamente cade a giugno.
Le Bank Holidays, che però sono solo giorni di vacanza pubblica e non hanno un vero significato patriottico.
Alcune celebrazioni storiche locali, come la Bonfire Night il 5 novembre, che però ricorda un tentativo fallito di attentato al Parlamento… non proprio una festa nazionale allegra.
Perché non sentono il bisogno di una festa nazionale?
La spiegazione culturale più profonda è che:
L’orgoglio nazionale inglese non nasce da un evento specifico, ma da una lunga tradizione di monarchia, istituzioni stabili e continuità storica.
Per loro, l’identità nazionale non ha bisogno di una data simbolica: è qualcosa che vivono ogni giorno, nel tè delle cinque, nelle tradizioni scolastiche, nelle abitudini linguistiche.
E forse c’è anche una dose di tipico understatement britannico: “non c’è bisogno di festeggiarsi troppo”.
Cosa imparare da questa differenza culturale
Per chi studia inglese o visita l’Inghilterra, questa differenza è importante:
Gli inglesi non sono meno patriottici, solo meno celebrativi.
Hanno un legame forte con il loro passato, ma preferiscono non ostentarlo con fuochi d’artificio e bandiere giganti.
Le loro feste più amate sono spesso legate a tradizioni locali o a eventi culturali, più che a dichiarazioni ufficiali.
Mentre gli americani domani (4 luglio) festeggeranno con entusiasmo la loro indipendenza, gli inglesi continueranno tranquillamente la loro routine.
Perché per loro, il vero orgoglio nazionale non ha bisogno di una data sul calendario.