Molte lingue, come l’Italiano, il Francese e lo Spagnolo, hanno una forma verbale specifica per esprimere il futuro. Ad esempio, in italiano diciamo “Andrò a Londra”, usando il verbo “andare” con una coniugazione al futuro (andrò). Ma in Inglese? La frase corrispondente sarebbe “I will go to London”, e qui accade qualcosa di strano: il verbo “go” non cambia mai, ma viene semplicemente accompagnato da un ausiliare come will o going to.
Ma perché l’Inglese ha scelto questa strada? E cosa significa per chi lo studia? Scopriamolo insieme!
Il passato, il presente… e il “futuro” mancato
Se torniamo indietro nel tempo, scopriamo che l’inglese antico aveva forme verbali molto diverse rispetto a quelle attuali. Ma anche allora, non esisteva una coniugazione specifica per il futuro. Invece, il futuro veniva espresso usando verbi modali come shall e will, che originariamente avevano significati più vicini a “dovere” e “volere”.
Ad esempio:
“He shall go” significava qualcosa come “È destinato ad andare”.
“He will go” era più vicino a “Ha intenzione di andare”.
Nel corso dei secoli, questi verbi ausiliari hanno perso il loro significato originario e sono diventati semplicemente strumenti grammaticali per esprimere il futuro. Il risultato? L’inglese moderno non coniuga mai i verbi al futuro, ma usa parole aggiuntive per indicare il tempo.
Vantaggi e svantaggi di un futuro senza coniugazioni
Questa scelta linguistica ha reso l’inglese più flessibile, ma ha anche introdotto sfumature interessanti:
- Più semplice da memorizzare – Non ci sono forme irregolari da imparare per il futuro, basta usare will o going to.
- Più pratico nel parlato – L’assenza di una forma verbale rigida lascia spazio a variazioni colloquiali.
- Più sfumature da capire – La scelta tra will, going to e altre espressioni può essere ambigua e dipendere dal contesto.
- Ambiguità nella traduzione – A volte il futuro inglese può sembrare meno definitivo rispetto alle forme esplicite delle lingue romanze.
La mancanza di una forma verbale al futuro è una delle peculiarità più affascinanti dell’inglese. Piuttosto che inventare un nuovo tempo verbale, la lingua ha preferito adattare verbi già esistenti, mantenendo una struttura flessibile e intuitiva.
Per chi studia Inglese, questo significa che non serve memorizzare strane coniugazioni, ma bisogna imparare a distinguere le sfumature tra will, going to e altre espressioni future. E chissà… forse questa scelta ha contribuito a rendere l’Inglese la lingua globale che conosciamo oggi!